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PREVENZIONE PRIMORDIALE: ALIMENTAZIONE E ATTIVITÀ FISICA
Due pilastri essenziali della prevenzione primordiale riguardano l’abitudine a un’alimentazione corretta e quella a una regolare attività fisica. In tale ambito merita di essere sottolineato il fatto che, spesso, responsabili del sovrappeso e dell’obesità dei bambini sono la cattiva educazione alimentare e la scarsa attitudine all’attività fisica dei genitori.
Le principali Società scientifiche (in particolare l’ESC e l’ACC) si sono misurate con la sfida di “guidare” la pratica clinica verso la prevenzione in questi complicati ambiti del comportamento delle persone.
2021 ESC Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice
Secondo le più recenti Linee Guida ESC sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari nella pratica clinica,¹ – sviluppate dalla Task Force per la prevenzione delle malattie cardiovascolari nella pratica clinica insieme a 12 società mediche e con il contributo dell’Associazione europea di cardiologia preventiva (EAPC) – le abitudini alimentari influenzano il rischio cardiovascolare, principalmente attraverso fattori di rischio come lipidemia, pressione arteriosa, peso corporeo e diabete. Le raccomandazioni su nutrienti e alimenti sono dunque importanti per la salute CV, anche se oggi vi è una crescente preoccupazione per la sostenibilità ambientale, a sostegno del passaggio da un modello alimentare animale a uno più vegetale.
Sempre secondo le Linee Guida ESC, l’attività fisica riduce il rischio di molti esiti avversi per la salute e fattori di rischio in tutte le età e in entrambi i sessi. Esiste una relazione inversa tra intensità dell’attività (da moderata a vigorosa) e mortalità per tutte le cause, morbilità e mortalità cardiovascolare, nonché con l’incidenza del diabete mellito e la curva del rischio è più ripida per gli individui meno attivi. Per questo, l’attività fisica dovrebbe essere valutata individualmente (e prescritta di conseguenza) in termini di frequenza, intensità, tempo (durata), tipo e progressione.
A questo proposito, l’utilizzo di sensori di attività indossabili può contribuire ad aumentare la l’attività fisica. La cosa più importante è incoraggiare le attività che le persone apprezzano maggiormente e che possono includere nelle loro routine quotidiane, poiché tali attività hanno maggiori probabilità di essere sostenibili.
Detto questo, sebbene la dieta, l’esercizio fisico e le modificazioni del comportamento siano le principali terapie per il sovrappeso e l’obesità, spesso non hanno successo a lungo termine. Mantenere anche una moderata perdita di peso del 5 − 10% rispetto al basale ha effetti salutari sui fattori di rischio, tra cui pressione arteriosa, lipidi e controllo glicemico, così come sulla mortalità prematura per tutte le cause. Unica eccezione i pazienti anziani, per i quali l’enfasi dovrebbe essere posta meno sulla perdita di peso e più sul mantenimento della massa muscolare e su una buona alimentazione.
2019 ACC/AHA Guideline on the Primary Prevention of Cardiovascular Disease
Secondo le linee guida 2019 ACC/AHA per la prevenzione cardiovascolare,² tutti gli adulti dovrebbero consumare una dieta sana che enfatizzi l’assunzione di verdure, frutta, noci, cereali integrali, proteine vegetali o animali magre e pesce e riduca al minimo l’assunzione di grassi insaturi, carni lavorate, carboidrati raffinati e bevande zuccherate. Per gli adulti con sovrappeso e obesità, la consulenza e la restrizione calorica sono raccomandate per raggiungere e mantenere la perdita di peso.
E ancora, sempre secondo ACC/AHA: gli adulti dovrebbero impegnarsi in almeno 150 minuti a settimana di attività fisica di intensità moderata o 75 minuti a settimana di attività fisica di intensità vigorosa.
I comportamenti nocivi per la salute come la sedentarietà e una cattiva alimentazione, però, sono abitudini maturate per lunghi anni, nel corso della vita di una persona, a partire dall’infanzia. Dunque, anche le strategie per promuovere nuove abitudini, più sane, devono intercettare questo percorso, a partire dall’infanzia,
E più che cercare di sensibilizzare alla problematica i bambini, bisognerebbe sensibilizzare ed educare i genitori attraverso attività di comunicazione realizzate da professionisti del settore basate su logiche di intrattenimento, più che di divulgazione scientifica vera e propria.
Questo tipo di approccio, per il quale l’ambiente ideale è il territorio, riveste particolare interesse, perché dovrebbe coinvolgere le aziende (come le palestre e le aziende impegnate nella produzione di attrezzi ginnici, ecc.) potenzialmente interessate a contribuire con fondi per attività che vadano al di là del periodo di finanziamento del progetto.
In relazione a queste tematiche è da sottolineare come la prevenzione cardiovascolare si intrecci strettamente alla prevenzione oncologica.
Riferimenti
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Visseren FLJ, Mach F, Smulders YM et al, ESC National Cardiac Societies; ESC Scientific Document Group. 2021 ESC Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice. Eur Heart J. 2021 Sep 7;42(34):3227-3337. https://academic.oup.com/eurheartj/article/42/34/3227/6358713?login=false#371852122
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Arnett DK, Blumenthal RS, Albert MA et al. 2019 ACC/AHA Guideline on the Primary Prevention of Cardiovascular Disease: Executive Summary: A Report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Clinical Practice Guidelines. Circulation 2019 Sep 10;140(11):e563-e595. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30879339/
Rete Cardiologica IRCCS
Redazione contenuti: Next Health