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PERCHÈ LE BIOBANCHE SONO NECESSARIE ALLA RICERCA E ALLA CURA

Le biobanche (o banche biologiche) sono infrastrutture finalizzate a raccolta, lavorazione, conservazione a basse temperature e re-distribuzione di campioni biologici umani (campioni di sangue e suoi derivati e di altri materiali biologici, porzioni di tessuto, linee cellulari, acidi nucleici e proteine ad uso di ricerca), donati volontariamente da soggetti che, dopo sottoscrizione di un consenso informato, autorizzano il ricercatore all’utilizzo del campione e dei dati ad esso associati.

Il termine “biobanca” è stato utilizzato per la prima volta nel 1996. Da allora, negli anni, le biobanche sono diventate sempre più necessarie alla conduzione della ricerca biomedica. Dalla conservazione informale di campioni di tessuto nel congelatore di un unico laboratorio di ricerca, agli attuali depositi formali ben strutturati, le biobanche si sono evolute: biobanche su larga scala relative alla popolazione sono in corso di creazione in diversi paesi e consentiranno non solo la ricerca sulle singole malattie, ma anche approcci a un’ampia gamma di problemi relativi alla salute, come l’attività fisica, l’alimentazione, l’istruzione e l’inquinamento, tra gli altri.

 

A che cosa serve una Biobanca

Gran parte dei progressi nel campo della ricerca biomedica sono dovuti all’avvento delle scienze -omiche (genomica, trascrittomica, proteomica, metabolomica) e alla capacità di sviluppare grandi database elettronici in grado di memorizzare enormi quantità di informazioni (big data) associate alle condizioni cliniche dei pazienti. Oggi, le biobanche hanno un ruolo primario nell’era della medicina di precisione, nuovo modello di cura che si basa sul fatto che ogni individuo è differente e molte malattie evolvono in modo e in tempi diversi a seconda del soggetto, per cui per ogni paziente bisogna trovare la terapia adeguata. La disponibilità di un’ampia raccolta di campioni con dati clinici e patologici del paziente ben annotati, è un requisito fondamentale per raggiungere questo obiettivo.

La raccolta del materiale biologico e degli eventuali dati associati, la loro conservazione e il loro eventuale impiego nella ricerca sono, ovviamente, subordinati alla sottoscrizione di un consenso informato da parte dei soggetti che conferiscono un loro campione biologico.

 

Il progetto Biobanca Diffusa della Rete Cardiologica

Uno specifico progetto di Rete Cardiologica, coordinato dalla Prof.ssa Maria Benedetta Donati, dell’IRCCS Neuromed ha portato alla realizzazione di una biobanca diffusa contenente i campioni biologici degli studi di Rete, attraverso i quali sarà possibile:

  • la caratterizzazione di biomarcatori di rischio della malattia cardio – e cerebro vascolare;
  • l’identificazione di nuovi bersagli terapeutici;
  • la valutazione del peso relativo dei fattori genetici/epigenetici ed ambientali (stress, stili di vita istruzione, fattorisocio-economici, inquinamento atmosferico) nelle malattie multifattoriali.

La raccolta dei campioni della Biobanca Diffusa della Rete Cardiologica parte dal progetto CV-PREVITAL, ma coinvolge tutti i progetti di ricerca targati Rete Cardiologica.

 

RIFERIMENTI
  1. Cardani R et al. Establishment of a cardiac biobank in a Department of Pathology and Laboratory Medicine. J Biol Regul Homeost Agents 2020;34(6):1983-1991.
  2. Iacoviello L, De Curtis A et al. Biobanks for cardiovascular epidemiology and prevention. Future Cardiol 2014;10(2):243-54.
  3. Porteri C et al. Public’s attitudes on participation in a biobank for research: an Italian survey. BMC Med Ethics 2014;15:81.
  4. Coppola L et al. Biobanking in health care: evolution and future directions. Journal of Translational Medicine 2019;17: 172.
  5. Malsagova K et al. Biobanks-A Platform for Scientific and Biomedical Research. Diagnostics 2020;10(7):485.
  6. Small AM,et al. Large-Scale genomic biobanks and cardiovascular disease. Current cardiology reports 2018;20(4):1-9.
  7. Caenazzo L, Tozzo P. The Future of Biobanking: What Is Next?. BioTech 2020; 9(4):23.

 


Approfondisci: Scopi della Biobanca Diffusa