L’IMPATTO DELLA SINDROME INFIAMMATORIA MULTISISTEMICA SUI PAZIENTI PEDIATRICI

La MIS-C, sindrome infiammatoria multisistemica, nei pazienti pediatrici con infezione da Covid-19, è l’oggetto di un lavoro, condotto dal gruppo del Dr. Fabrizio Drago dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e attualmente in revisione, che verrà pubblicato sul Journal of Biology, e che ha preso in esame il coinvolgimento cardiaco in questi pazienti, incluso il loro follow up.

In questo studio, l’incidenza è pari a 5.1 casi per milione persone/mese, 316 casi per milione di infetti da SARS-COV-2. I bambini (età inferiore ai 18 anni) presentavano febbre superiore a 38°C evidenza laboratoristica di infiammazione sistemica, severità clinica da richiedere l’ospedalizzazione, coinvolgimento multiorgano, positività per infezione corrente o recente di SARS-COV-2, nessuna plausibile spiegazione alternativa.

Sono stati studiati 67 bambini tra 8.7 +/-4.7 anni, e il coinvolgimento cardiaco era presente in 65, caratterizzato da disfunzione ventricolare sx nel 65% dei casi, pericardite nel 66%, coronarite con caratteristiche mild nel 23%, aritmie nel 9%, anomalie ECG nel 65%. I dati maggiori si hanno a tre mesi di follow up (87%), poi via via diminuiscono perché lo studio è ancora in corso (58% a 6 mesi, e 47% a un anno).

Il dato che è risultato più allarmante riguarda l’esito della RM cardiovascolare nel corso del follow up: un 50% di bambini presentava alterazioni, con presenza di LGE (Late gadolinium enhancement) soprattutto a livello della parete infero-postero- laterale del ventricolo sinistro, e che conferma quanto evidenziato in altri studi anglosassoni. La RM è significativamente associata a miocardite acuta (tempo mediano alla RMN 28 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi) e classe NYHA avanzata (IV).

Per contro, queste anomalie (come la disfunzione ventricolare sinistra, pericarditi, coronariti) sono transitorie e scompaiono progressivamente: già a tre mesi si azzerano come dimostrano il follow up italiano, ma anche gli studi anglosassoni. Il trattamento precoce per ridurre l’infiammazione con inotropi, diuretici, immunoglobuline, steroidi, Anakinra, e l’identificazione dei bambini a rischio, si rendono necessari per il recupero dei pazienti e il controllo dei potenziali eventi avversi tardivi. Nel follow up italiano, la frazione di eiezione pian piano migliora già dal primo mese post malattia, fino a normalizzazione, così come i dati dei biomarcatori cardiaci.

Quindi, se Il coinvolgimento cardiaco nei pazienti con MIS-C è inevitabile, quasi la regola, il follow up è essenziale per comprendere meglio l’evoluzione e la prognosi di questa sindrome. Sono necessari, però, ulteriori studi per definire meglio la gestione e l’esito a lungo termine della MIS-C, con particolare riguardo alla rilevanza prognostica del danno miocardico che è risultato rilevante, ma si spera che la sua regressione sia poi ulteriormente confermata nel follow up ancora più a lungo termine.

 


RIFERIMENTI
  • Myocardial involvement in children with post-COVID multisystem inflammatory syndrome: a cardiovascular magnetic resonance based multicenter international study—the CARDOVID registry, Aeschlimann et al, J Cardiovasc MR, 2021, J Cardiovasc Magn Reson 2021 Dec 30;23(1):140 Vai all’articolo
  • Cardiac Magnetic Resonance Follow-Up of Children After Pediatric Inflammatory Multisystem Syndrome Temporally Associated With SARS-CoV-2 With Initial Cardiac Involvement, Marta Bartoszek et al, J. Magn. Imaging 2022; 55(3): 883–891, Vai all’articolo