Lo Studio Outstanding Italy

Le malattie degenerative delle valvole cardiache sono determinate da vari fattori quali l’usura da invecchiamento, situazioni dismetaboliche, alterazioni genetiche, mentre le cause infettive stanno aumentando nella popolazione in modo preoccupante. In particolare, con l’invecchiamento della popolazione, la valutazione dell’outcome delle attuali strategie terapeutiche per il trattamento della stenosi severa della valvola aortica nella popolazione anziana in Italia è quanto mai importante, e costituisce l’obiettivo dello studio OUTSTANDING ITALY (OUTcomes evaluation of current therapeutic STrategies for severe Aortic valve steNosis and the ageING population in ITALY) PI: Lorenzo Menicanti Direttore scientifico Policlinico San Donato.

In un breve video, il dottor Marco Ranucci, Responsabile Unità di Anestesia e Terapia Intensiva Cardiovascolare IRCCS Policlinico San Donato, riassume le finalità dello Studio.


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Dottor Marco Ranucci

«Lo Studio Outstanding Italy è uno dei primi progetti approvati e condotti dalla Rete Cardiologica italiana degli Istituti di Ricovero e cura a carattere scientifico a vocazione cardiologica. Lo studio si propone di realizzare una serie di valutazioni su pazienti anziani che siano affetti da stenosi aortica, la patologia valvolare più frequente allo stato attuale.

L’obiettivo dello studio è, essenzialmente, attraverso la costruzione di un grande registro (che in questo momento include cinque IRCCS, con un sesto che sta per entrare, ma il nostro obiettivo è di allargare rapidamente ad almeno 10-12 IRCCS) è quello di comparare due delle più comuni tecniche terapeutiche, – una è la chirurgia tradizionale, l’altra è la sostituzione valvolare transcatetere, la cosiddetta TAVI, – confrontandole non tanto in termini di maggiore mortalità o morbilità, quanto in base al concetto di qualità della vita. Ciò che noi vogliamo, nel momento in cui compiamo un gesto terapeutico sulla valvola aortica, è di migliorare, soprattutto nell’anziano e nel grande anziano, la sua qualità della vita.

Abbiamo incorporato questo concetto, con test psicologici specifici, all’interno dell’outcome che andremo a misurare. Ci attendiamo di poter rispondere ad alcune domande relative soprattutto a una “area grigia” di pazienti: noi sappiamo che nel paziente più giovane il gold standard è la chirurgia tradizionale, mentre nel grande anziano è la TAVI. Ma c’è un’area grigia, un’area in cui le linee guida americane e quelle europee sono tutto sommato divergenti. E su questo segmento di pazienti, dai 65 ai 75, anni, vogliamo vedere se i risultati delle due tecniche sono veramente sovrapponibili. Questo potrebbe avere grandissime implicazioni per i pazienti e per le strutture sanitarie, perché potrebbe permettere di avviare più correttamente i pazienti in una direzione oppure nell’altra. In questa scelta non c’è solo la decisione del paziente, ma c’è anche, ed è molto importante, una valutazione ponderata della situazione nazionale dei vari centri, perché la nostra realtà non è necessariamente sovrapponibile a quella degli Stati Uniti d’America o di altri paesi. E il fattore umano, anche in questo caso, ha un grosso peso.»

 


Redazione contenuti: Next Health