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Trattamento della valvola aortica stenotica: l’obesità moderata non limita la riabilitazione cardiaca

I progetti della Rete Cardiologica: lo studio OUTSTANDING Italy

 

La stenosi della valvola aortica (SA) è la più comune patologia della valvola cardiaca negli anziani. Com’è noto, nella stenosi aortica grave il trattamento consiste nella sostituzione della valvola aortica e la scelta tra la sostituzione chirurgica (SAVR) e impianto transcatetere (TAVI) della valvola dipende dall’età, dalla valutazione del rischio e dall’idoneità all’intervento. La riabilitazione cardiaca basata sull’esercizio fisico (CR) migliora le prestazioni fisiche indipendentemente dal tipo di trattamento, ma è più comunemente applicata dopo la SAVR.

“OUTcomes evaluation of current therapeutic STrategies for severe Aortic valve steNosis and the ageING population in ITALY” (OUTSTANDING ITALY) è uno studio di registro prospettico, sponsorizzato dal Ministero della Salute italiano nell’ambito della Rete Cardiologica. All’interno di questo registro, diversi bracci esplorano diverse variabili di esito delle procedure. Sono appena stati pubblicati i risultati di un nuovo studio ancillare derivato dal registro OUTSTANDING (primo firmatario il Dott. Marco Ranucci, Resp. Unità di Anestesia e terapia intensiva cardiovascolare, IRCCS Policlinico San Donato, Milano) per valutare se, dopo l’intervento di sostituzione della valvola, i pazienti moderatamente obesi potessero partecipare a un programma di riabilitazione con lo stesso tasso di successo dei pazienti non obesi.

Tutti i pazienti partecipanti allo studio hanno ricevuto una sostituzione valvolare e un programma di riabilitazione cardiaca presso l’IRCCS Policlinico San Donato o l’IRCCS Istituti Clinici Maugeri (sedi di Pavia, Montescano e Milano). I dati del registro Outstanding hanno incluso la durata della riabilitazione e 6-minutes walk test (6-MWT) all’ammissione e alla dimissione.

Per quanto riguarda gli effetti del programma di riabilitazione, “non abbiamo potuto mettere a confronto le due tecniche rispetto alla riabilitazione cardiaca in se stessa, – precisa il Dr. Ranucci, – perché relativamente pochi pazienti TAVI vanno in riabilitazione, mentre ci va la stragrande maggioranza dei pazienti chirurgici e dunque le due popolazioni non erano omogenee da questo punto di vista”.

Variazioni al six-minute walk test (6-MWT) prima e dopo la riabilitazione cardiaca.

I ricercatori dell’OUTSTANDING ITALY si sono dunque concentrati su un altro aspetto che presenta tuttora un gap in knowledge: quello del ruolo dell’obesità nell’outcome della sostituzione della valvola aortica. Da un lato c’è chi sostiene che l’obesità costituisca un problema tecnico e di successo nella riabilitazione in ambito cardiologico, e dall’altro c’è invece chi ritiene che non sia così. “Abbiamo potuto analizzare il ruolo dell’obesità nella TAVI e nella chirurgia come una co-variata, – spiega il Dr. Ranucci, – focalizzandoci sul problema specifico della stenosi aortica grave, perché le popolazioni erano abbastanza ben bilanciate”. Non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza tra pazienti con o senza obesità, anche dopo la correzione per età, e l’esito a lungo termine è stato simile a quello riportato in altri studi in una popolazione di pazienti non selezionati.

Il risultato finale di questa indagine, con i limiti di un’analisi di registro (tasso relativamente basso di pazienti con obesità, con una maggioranza di modelli di obesità moderata), – conclude Ranucci, – è che il successo della riabilitazione, inteso come raggiungimento di almeno 300 metri al 6-MWT, è assolutamente sovrapponibile negli obesi e nei non obesi e che il tipo di procedura (TAVI o chirurgia) non modifica assolutamente la percentuale di successo. L’obesità non sembra dunque rappresentare un aspetto condizionante, da questo punto di vista”. “Più a lungo termine, – aggiunge Marco Ranucci, – anche se il dato non raggiunge la significatività, abbiamo invece rilevato un segnale suggestivo del fatto che coloro i quali riescono a raggiungere una certa performance al termine del periodo di riabilitazione hanno un outcome più favorevole, quale che sia la procedura. Ciò potrebbe costituire un incentivo al fatto che molte strutture cardiologiche interventistiche considerino l’opportunità di un periodo di riabilitazione anche per i pazienti trattati con procedura interventistica”.

 


Riferimenti

  • Ranucci M, Mazzotta V, Anguissola M, Ranucci L, Brischigiaro L, Bedogni F, Dalla Vecchia LA, Volpe M, La Rovere MT. Moderate obesity is not a limiting factor in cardiac rehabilitation after aortic valve replacement for severe stenosis. Eur J Prev Cardiol. 2024 Mar 21:zwae120.