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PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE PRIMARIA: L’IMAGING PER L’ANALISI DI PLACCHE E CALCIO CORONARICO

La prevenzione al congresso ESC 2024

I modelli di previsione del rischio di malattia cardiovascolare, come SCORE2 e SCORE2-OP, che stimano il rischio globale di malattia tenendo conto di vari fattori di rischio individuali modificabili e non (età, sesso, abitudine al fumo, pressione arteriosa, livelli di colesterolo), sono fondamentali per la prevenzione delle malattie cardiocircolatorie.

In determinate circostanze, le Linee Guida cliniche raccomandano però di tenere in considerazione anche altri fattori detti: “modificatori del rischio”, quali i polygenic risk scores o la presenza e la quantità di calcio coronarico (identificata tramite TC senza mezzo di contrasto). È questo il punto di partenza dello Studio CVRISK-IT.

Una tesi assai più radicale sostiene che un ulteriore passo in avanti in tema di prevenzione primaria cardiovascolare potrebbe derivare dall’impiego di tecnologie all’avanguardia in fase di screening, per la valutazione della placca aterosclerotica in soggetti asintomatici. Il tema è stato al centro di un “Pro & Contro” durante il congresso della European Society of Cardiology (ESC) di Londra, sessione moderata da Gianluca Pontone, Direttore del Dipartimento Imaging cardiovascolare del Centro cardiologico Monzino, nella quale la dott ssa Purvi Parwani, assistant professor del Loma Linda University Medical Centre, sosteneva la parte del “Pro”, prendendo in considerazione l’impiego di angio TC nel contesto della prevenzione. Uno strumento già approvato come indicazione di Classe I sia nelle linee guida ACC/AHA sia in quelle ESC per la gestione dei sintomi, non ancora per la prevenzione. “Una grande opportunità mancata, poiché i pazienti con dolore toracico rappresentano solo la punta dell’iceberg rispetto a tutti i pazienti affetti da aterosclerosi coronarica”, spiega Parwani.

 

Il ruolo dell’Imaging nello studio CVRISK-IT

I dati sul calcio coronarico tramite angio-TC, ma senza mezzo di contrasto saranno peraltro acquisiti, insieme all’analisi delle carotidi attraverso ecografia doppler, dallo studio CVRISK-IT con il contributo di 17 IRCCS afferenti alla Rete cardiologica italiana. Si intende così definire l’impatto che può avere sul paziente il fatto di incorporare nuove informazioni basate sull’imaging e sul riscontro di eventuali segni di danno d’organo subclinico nella valutazione del rischio CV. Il tutto nell’ottica di mettere a punto interventi preventivi più personalizzati e migliorare l’aderenza ai cambiamenti dello stile di vita e alle terapie.

 

In attesa dei risultati dello studio SCOT-HEART 2

Ma torniamo al dibattito sull’uso della angio TC per la valutazione della placca e al punto di vista “Pro” di Parwani. Nonostante i pazienti giovani abbiano un’alta prevalenza di fattori di rischio e di aterosclerosi subclinica, sostiene la ricercatrice della Loma Linda University, spesso non vengono trattati. Ciò solleva dubbi sull’efficacia degli approcci attuali. “Gli eventi possono verificarsi anche con un punteggio di calcio pari a zero, come dimostrano i dati di diversi registri: ciò che realmente serve è la visualizzazione diretta dell’aterosclerosi coronarica, ottenuta attraverso la caratterizzazione delle placche, come dimostrato dallo studio SCOT-HEART”.

Sono in corso due trial importanti randomizzati, TRANSFORM e SCOT-HEART 2 sulla coronarografia TC a scopo di screening. Secondo Parwani, l’angio TC potrebbe cambiare il paradigma, utilizzando un approccio di medicina di precisione per identificare la presenza di CAD, piuttosto che limitarsi alla valutazione del solo rischio di svilupparla. E potrebbe forse fornire informazioni superiori al Calcium score, rimarca Parwani, inclusa la valutazione del carico totale di placca, associato alla malattia cardiovascolare aterosclerotica, e identificare le placche ad alto rischio.

Naturalmente, come ha sottolineato Gianluca Pontone durante il dibattito, bisognerà attendere la conclusione dello studio SCOR-HEART 2 per avere una risposta a queste pur suggestive ipotesi.

 

 

RIFERIMENTI

  • Parwani P, ESC 2024. Cardiac computed tomography is essential for my cardiovascular primary prevention practice: pro.
  • Williams MC et al. Low-Attenuation Noncalcified Plaque on Coronary Computed Tomography Angiography Predicts Myocardial Infarction: Results From the Multicenter SCOT-HEART Trial (Scottish Computed Tomography of the HEART). https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32174130/

 

 


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