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CV-PREVITAL: UN FUTURO DIGITALE E INTERCONNESSO
Dal I°Annual Meeting della Rete Cardiologica, Roma, 28 settembre 2022.
Il progetto “CV-PREVITAL, Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana”, è, si può davvero dire, “rivoluzionario”, perché coniuga un intervento di prevenzione primaria cardiovascolare sul territorio con uno studio scientifico randomizzato di efficacia di uno strumento digitale, realizzato su un campione molto vasto di popolazione.
L’aspetto più innovativo del progetto è il suo “cuore digitale”. Ne ha parlato, al primo annual Meeting della Rete Cardiologica, l’Ing. Luciana Autieri, dell’Istituto Auxologico Italiano IRCCS.
Il cuore digitale del CV-PREVITAL
Per raggiungere gli obiettivi prefissati, – implementare un modello innovativo di prevenzione primaria cardiovascolare e validarlo in condizioni di “real life”, – il progetto mette in comunicazione due diverse piattaforme già esistenti, una piattaforma realizzate ad hoc (una App) e risorse cloud. Si tratta, in dettaglio, di:
– la piattaforma dati di Rete Cardiologica realizzata in collaborazione con il Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica (CBIM);
– la piattaforma dati del Consorzio Sanità (Co.S.), un consorzio di medici di Medicina generale attivo sul territorio nazionale;
– una APP per smartphone realizzata ad hoc per la Rete Cardiologica, con la collaborazione di YouCo srl (società vincitrice di una gara europea a procedura aperta);
– risorse cloud GARR, per l’archiviazione dei dati raccolti mediante APP, e servizi GARR TV, per la conservazione dei contenuti generati e/o necessari per il funzionamento della APP.
In particolare, la piattaforma della Rete Cardiologica, dove saranno registrati tutti i dati dello studio, si “appoggia” su un software web based free (RedCap, Research Electronic Data Capture), con un sistema di schede elettroniche per la raccolta dati (eCRF, Case Report Form).
Per l’archiviazione dei dati, la conservazione dei contenuti generati o necessari per il funzionamento della APP, e per la fruizione dei contenuti multimediali, la App si basa su risorse cloud del GARR (la rete informatica nazionale italiana per l’università e la ricerca) e sul servizio GARR-TV (piattaforma di live streaming e video on-demand).
I dati delle persone che partecipano al progetto dopo essere state arruolate dai medici di Medicina generale, dalle farmacie e dagli IRCCS, sono inseriti nella RedCap. Qui i soggetti vengono randomizzati in due bracci: gruppo di controllo, con approccio convenzionale (usual care) e gruppo d’intervento, in cui alla usual care è aggiunto l’intervento digitale con l’uso della App.
Dietro le quinte del CV-PREVITAL
Questa l’infrastruttura tecnologica sulla quale si appoggia CV-PREVITAL. Ma che cosa c’è dietro le quinte?
L’ARCHITETTURA DEL SISTEMA
Dietro le quinte del progetto c’è un’architettura molto complessa, ridondata (ossia con doppi database e doppi application e presentation layer), nella quale i dati non possono essere accessibili dall’esterno se non per i servizi per i quali sono stati implementati. L’integrazione con le altre piattaforme avviene tramite web services che comunicano tra loro previa autenticazione con un token scambiato tra le due parti (come accade per i servizi di home banking).
IL FLUSSO DEI DATI
RedCap raccoglie i dati dei partecipanti una volta che questi sono arruolati e randomizzati: a ciascun soggetto viene attribuito un codice di randomizzazione che, a sua volta, è inserito nella App. Quando questa viene utilizzata per la prima volta, il sistema verifica la validità del codice, interrogando RedCap. In caso positivo, la App registra anche il profilo del soggetto rispetto alle variabili principali (diabete, ipertensione ecc), senza però registrare alcun dato anagrafico, per garantire la privacy del soggetto. La App invia a RedCap anche tutti i dati degli eventi che vengono registrati dal soggetto.
COME CV-PREVITAL “INGAGGIA” I PARTECIPANTI AL PROGETTO
L’obiettivo della App è di raccogliere dati e al tempo stesso di rendere i partecipanti consapevoli dell’importanza di uno stile di vita sano. Questo obiettivo può essere raggiunto rendendo il più facile possibile il suo utilizzo e “ingaggiando” gli utenti nel modo più efficace.
La App progettata per il CV-PREVITAL ha un’interfaccia user friendly, snella, diretta e facile da usare, multipiattaforma (quindi utilizzabile su iOS, Android, Huawei), con un accesso anche via browser.
Il sistema di ingaggio comprende anche il gioco. Una volta che il soggetto viene registrato, viene associato a un avatar, che evolve attraverso specifiche “sfide”: la App, essendo profilata sul soggetto, può invitarlo a compiere delle attività mirate alla sua condizione, a visualizzare contenuti educational multimediali oppure a rispondere a questionari. Il soggetto riceve dei punti di consapevolezza in base, per esempio, ai contenuti multimediali che han visualizzato o ai questionari a cui ha risposto. L’utente riceve punti anche per l’aderenza alle terapie.
L’ipotesi (che lo studio associato al PREVITAL cercherà di confermare) è che l’evoluzione dell’avatar di ogni partecipante possa contribuire a stimolare quest’ultimo a migliorare il proprio stile di vita e proseguire con l’utilizzo della App, inserendo in un diario personale i suoi dati (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, altezza, peso, attività fisica, sonno, farmaci assunti e così via, anche, – previo consenso del soggetto, – recuperando i dati direttamente dalle più diffuse App salute) e un registro di eventi e attività.
Tra gli strumenti di cui la App è dotata vi sono anche 88 contenuti educational, audio-video e cartoon o sfogliabili, realizzati dagli specialisti degli IRCCS. A ogni contenuto educazionale è associato un quiz che servirà a valutare l’apprendimento.
CV-PREVITAL a tutto campo: un futuro digitale e interconnesso
Il progetto CV-PREVITAL, quando sarà validato dallo studio randomizzato che vi è collegato, renderà possibili, – i ricercatori della Rete Cardiologica ne sono convinti, –s numerosi sviluppi a tutto campo, quali l’estensione a fattori di rischio associati ad altre patologie oppure il collegamento con device indossabili, in modo che il soggetto non debba inserire manualmente i dati, oppure ancora un’integrazione tra la App, in quanto medical device, e Telemedicina (videoconsulto personalizzato, digital therapies).
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