CV-PREVITAL: intervista al Prof. Damiano Baldassarre

Per la prima volta in Italia un grande progetto della Rete Cardiologica utilizza uno strumento digitale, una APP, per cercare di modificare fattori di rischio e stili di vita “non virtuosi” e di aumentare gli anni di vita in salute.

In un breve video, il Prof. Damiano Baldassarre, Responsabile Area prevenzione del Monzino e co-principal investigator dello studio, riassume le finalità, gli obiettivi e il metodo del CV-PREVITAL.


CV-PREVITAL è l’acronimo del progetto “Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana”, un progetto della Rete Cardiologica, ufficialmente sostenuto dal Ministero della Salute e voluto dal governo.

L’obiettivo generale del progetto è valutare, in un campione di soggetti molto ampio e in condizioni di vita reale, l’efficacia di un intervento basato sull’utilizzo di una APP scaricabile su smartphone, disegnata ad hoc per rilevare e modificare gli stili di vita scorretti, come l’alimentazione inappropriata, l’insufficiente attività fisica, l’abitudine fumo. Inoltre, e forse soprattutto, il progetto mira a supportare i medici nelle attività volte a migliorare il controllo dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare, sia quelli convenzionali come l’ipertensione, le dislipidemie, il diabete e l’obesità, sia quelli emergenti, come i disturbi del sonno, l’ansia e la depressione.

In totale saranno arruolati circa 80.000 donne e uomini over 45 anni, 50.000 dei quali arruolati dai medici di Medicina generale del consorzio sanità Cos, e 30.000 da 14 RCCS della Rete Cardiologica.

Tutti i partecipanti saranno inseriti nello studio volto a valutare l’efficacia dell’intervento digitale basato sulla APP, mentre i 30.000 soggetti arruolati dagli IRCCS saranno anche sottoposti a una serie di ulteriori indagini volte a identificare e valutare il potenziale dei fattori di rischio emergenti.

Lo studio è randomizzato: gli 80.000 partecipanti saranno divisi in due gruppi, il gruppo di controllo (seguito nel tempo con l’approccio convenzionale, quello che noi chiamiamolo standard of care) e il gruppo di intervento, dove alla standard of care saranno aggiunti interventi educazionali volti a correggere aspetti comportamentali legati per esempio alla nutrizione, all’esercizio fisico mediante l’utilizzo dell’APP.

Dopo 12 mesi, lo studio valuterà se l’utilizzo della APP è stato o meno in grado di indurre un miglioramento nel controllo dei fattori di rischio. E, dopo 7 anni, lo studio valuterà se l’utilizzo di questo strumento di prevenzione basato sulla APP avrà indotto anche una riduzione degli eventi cardio e cerebrovascolari.

Siamo fortemente convinti che sia la popolazione sia i medici e le autorità sanitarie potranno trarre grande beneficio dallo sviluppo degli strumenti inclusi nel progetto. Infatti, questi sono stati pensati proprio per effettuare interventi “su misura” sul singolo paziente. Inoltre, l’ottimizzazione della gestione dei fattori di rischio legati agli stili di vita delle persone, permetterà di ridurre il carico delle malattie cardiovascolari sul Sistema sanitario nazionale che tutti sappiamo essere tuttora troppo oneroso.

Alcune caratteristiche di questo studio sono estremamente importanti.

Innanzitutto, il CV-PREVITAL è in assoluto il primo studio che permetta di validare l’efficacia di una APP su un numero così ampio di soggetti (vi sono stati diversi studi di questo genere, ma nessuno a nostra conoscenza arriva a un campione di 80.000 persone). Ciò permetterà di valutare in maniera scientifica, con uno studio randomizzato e su un campione statisticamente molto rilevante, l’efficacia dello strumento digitale.

In secondo luogo, i fattori di rischio gestiti e valutati con la APP non sono soltanto quelli convenzionali, come il diabete ecc, ma anche tutta una serie di fattori di rischio emergenti, che la letteratura sta dimostrando essere molto importanti, come l’ansia e la depressione, e i pregiudizi delle persone, legate alla prevenzione.