L’UNICITÀ DELLA RETE CARDIOLOGICA: LA PIATTAFORMA DATI

La piattaforma REDCap (Research Electronic Data Capture) è un software web based, – sviluppato inizialmente nel 2004 dalla Vanderbilt University di Nashville, Tennessee, – internazionalmente molto diffusa per la raccolta di dati per progetti in ambito biomedico. In Italia è utilizzata da più di 200 enti di ricerca, tra cui appunto la Rete Cardiologica. Non si tratta di una piattaforma open source, ma di una piattaforma free, nel senso che resta di proprietà della Vanderbilt (che continua lo sviluppo software della piattaforma), ma è concesso in uso gratuito a tutti gli enti che ne fanno un uso esclusivamente di ricerca. Gli istituti e gli enti che l’utilizzano (facenti parte del cosiddetto RedCap Consortium) hanno anche la possibilità di indicare alla Vanderbilt i possibili sviluppi che dovrebbero essere implementati nelle versioni successive del software. Per dare la misura del suo utilizzo, negli ultimi due anni sono più di 17.000 le pubblicazioni scientifiche su studi relativi al COVID realizzati utilizzando la piattaforma REDCap.

Nel caso specifico della Rete Cardiologica, la piattaforma si declina in un’infrastruttura hardware ospitata in un cloud e in un’infrastruttura software web based della rete Cardiologica che permette l’accesso alla piattaforma dati.

Attualmente, sulla piattaforma REDCap della Rete Cardiologica vi sono ben 10 studi scientifici attivi, con oltre 15.000 pazienti arruolati e un totale di più di 230 CRF (Case Report Form o schede per la raccolta dati) con oltre 4300 variabili e un minimum data set (MDS) iniziale di 174 variabili. La piattaforma dà la possibilità di creare diversi profili utente con differenti gradi di accesso e abilitazione (data manager, data entry, monitor e osservatore). Per esempio, la figura di monitor può controllare anche la qualità del dato che viene raccolto, dialogare direttamente con il ricercatore che sta arruolando i pazienti e raccogliendo i dati, ed eventualmente chiedere la correzione del dato raccolto. Ciò per cercare di mantenere un elevato livello qualitativo della raccolta dati.

Tra gli studi della Rete Cardiologica che utilizzano la piattaforma REDCap, il Progetto CV-PREVITAL è forse il più complesso. La piattaforma soddisfa le esigenze di interoperabilità, innanzitutto consentendo l’integrazione e la centralizzazione di dati provenienti da piattaforme diverse (quella della Rete, quella dei medici di Medicina Generale e quella delle Farmacie lombarde).

Non solo: la piattaforma REDCap ottimizzata per la Rete Cardiologica integra anche una serie di servizi. La piattaforma implementa infatti:

  • un algoritmo di calcolo hash, applicato al codice fiscale, che permette di attribuire un identificativo univoco a ciascun paziente, preservandone l’anonimato ed evitando che centri di arruolamento diversi possano arruolare lo stesso paziente;
  • un algoritmo di randomizzazione utilizzato in fase di arruolamento dei pazienti;
  • algoritmi di rischio (un passaggio molto importante nella fase di arruolamento) con i quali il sistema elabora i dati raccolti e, attraverso le routine sviluppate ad hoc, calcola i valori di stima del rischio cardiovascolare e di sviluppo di ipertensione e diabete, che vanno ad arricchire il dataset del progetto.