Grande risalto allo Studio CVRISK-IT sui Media nazionali e locali
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Secondo recenti rassegne, fino al 45% di chi sopravvive a un’infezione da Sars-CoV-2 ha esperienza di almeno un sintomo non risolto dopo 3 mesi, con una prevalenza più alta in chi è stato ricoverato.
Diversi aspetti del fenomeno Long-CoViD sono stati valutati in un importante progetto iniziato nel dicembre 2021 e recentemente concluso, dal titolo “Analisi e strategie di risposta agli effetti a lungo termine dell’infezione CoViD-19 (Long-CoViD)”, supportato del Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità
I risultati sono stati presentati di recente a Roma in un convegno organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS.
Il Poster dal titolo “Collaborative approaches for sustainable future: BBDCARDIO, the widespread biobank of the Italian Cardiology Network”, presentato da Amalia De Curtis dell’IRCCS INM Neuromed, in rappresentanza insieme a Rosanna Cardani dell’IRCCS Policlinico San Donato della Biobanca Diffusa della Rete Cardiologica BBCARDIO, ha ottenuto il Best Poster Award al Europe Biobank Week Congress 2024 tenutosi a Vienna dal 14 al 17 maggio.
Scoprire il ruolo e la reale efficacia dei “modificatori del rischio” cardiovascolare in una strategia di prevenzione è l’obiettivo che si sono proposti 17 IRCCS della Rete Cardiologica con il progetto CVRISK-IT, che sarà presentato il 14 – 15 giugno 2024, presso l’IRCCS Policlinico San Donato, con il kick-off Meeting “Al Cuore della Prevenzione: Approcci integrati verso la prevenzione cardiovascolare personalizzata”.
Il Prof. Pietro Ameri Dirigente medico presso la Clinica delle Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Ospedale San Martino di Genova e Professore associato Malattie dell’apparato cardiovascolare presso l’Università di Genova, è stato nominato membro del consiglio direttivo tra gli IRCCS con diverso riconoscimento.
In Europa, le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte, oltre che la prima fonte di spesa sanitaria. Secondo gli ultimi dati EUROSTAT disponibili, riferiti all’anno 2021, queste patologie hanno rappresentato oltre il 32% di tutti i decessi nel nostro continente, seguite da quelle oncologiche (22%). Alla prevenzione e allo studio CVRISK-IT è dedicato il Kick-off Meeting scientifico “Al Cuore della Prevenzione: Approcci integrati verso la prevenzione cardiovascolare personalizzata” previsto per il 14 e 15 giugno 2024 presso l’Aula Magna del IRCCS Policlinico San Donato.
Per EUROSTAT, le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte negli over 65, mentre sono la seconda per gli under 65. Eppure, più di metà degli Italiani (il 54%) pensa di non essere a rischio di malattie cardiovascolari. Una corretta percezione del rischio sia nelle persone sia nei medici è essenziale per un’efficace prevenzione delle malattie cardiovascolari. Il 14 e 15 giugno 2024, presso l’IRCCS Policlinico San Donato, si terrà l’evento “Al Cuore della Prevenzione: Approcci integrati verso la prevenzione cardiovascolare personalizzata” per presentare lo studio “CVRISK-IT”.
Sono appena stati pubblicati i risultati di un nuovo studio ancillare derivato dal registro OUTSTANDING Italy, condotto per valutare se, dopo l’intervento di sostituzione della valvola, i pazienti moderatamente obesi potessero partecipare a un programma di riabilitazione con lo stesso tasso di successo dei pazienti non obesi.
Uno studio prospettico di coorte nell’ambito dell’OUTSTANDING ITALY si è posto l’obiettivo di identificare il pattern neuro cognitivo pre-procedurale e i suoi determinanti in pazienti over 65 anni con stenosi aortica grave sottoposti a SAVR o TAVI e i cambiamenti a 2-3 mesi dall’intervento.
Si è da poco concluso il reclutamento dei partecipanti allo studio CV-PREVITAL della Rete Cardiologica, promosso dal Ministero della Salute, centri coordinatori il Centro Cardiologico Monzino e l’Istituto Auxologico Italiano. Lo studio coinvolge circa 28.000 volontari sani di entrambi i sessi, ed è basato sull’utilizzo di una App integrata con una piattaforma informatica.
Vi annunciamo il prossimo importante incontro scientifico, che si svolgerà il 14 e 15 Giugno 2024 presso l’IRCCS Policlinico San Donato. L’evento, che coinvolgerà gli IRCCS della Rete Cardiologica, dal titolo “Al Cuore della Prevenzione: Lo Studio CVRISK-IT”, focalizzato sull’implementazione di approcci integrati per la prevenzione cardiovascolare, con particolare enfasi sulla precisione diagnostica e terapeutica.
Per il periodo che comincia con il 2024 sono state poste le basi di quello che potrebbe essere un importante balzo in avanti nella ricerca sulla prevenzione cardiovascolare, con un ruolo decisivo della Rete Cardiologica e di tutti gli IRCCS che vi aderiscono. Alla fine dell’anno, il Ministero della Salute ha infatti destinato un importante finanziamento alla realizzazione di un progetto di prevenzione primaria cardiovascolare sulla popolazione italiana, un grande studio in due fasi su un campione molto ampio di persone sane dai 40 agli 80 anni.
Ha appena preso il via un grande progetto nazionale di prevenzione cardiovascolare che coinvolge 17 IRCCS della Rete Cardiologica, con il coordinamento dell’IRCCS Policlinico San Donato, e si sviluppa su tutto il territorio nazionale. Un’iniziativa innovativa, – finanziata dal Ministero della Salute con 20 milioni € in quattro anni a partire dal 1° gennaio 2024, – che potrebbe rivoluzionare l’approccio alla prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari in Italia, a loro volta una delle principali cause di morbilità e mortalità nel nostro paese e nel mondo.
La Rete Cardiologica si prepara al 2024 con una nuova, grande iniziativa scientifica per la prevenzione cardiovascolare, che avrà l’obiettivo di contribuire a identificare con sempre maggior precisione e prevenire più efficacemente il rischio di malattie cardiovascolari. Buone Feste a tutti, dunque!
Il Garante per la Privacy ha pubblicato di recente un “Decalogo” per l’impiego dell’Intelligenza Artificiale nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, che sottolinea alcuni principi cardine, tra cui la trasparenza dei processi decisionali, la supervisione umana sulle decisioni automatizzate, e la non discriminazione algoritmica. Tra i punti salienti del documento, il Garante avverte che gli algoritmi di I.A. dovrebbero essere validati in modo da “garantire che l’introduzione delle varie forme di IA migliori la qualità delle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale senza ripercussioni negative in termini sociali, deontologici, etici per l’interessato e sugli aspetti legati alla responsabilità professionale”.
I ricercatori del Progetto Moli-sani (Dipartimento di Epidemiologia e prevenzione IRCCS NEUROMED di Pozzilli) in collaborazione con colleghi della Mediterranea Cardiocentro di Napoli, del Centro Cardiologico Monzino IRCCS di Milano, del Dipartimento di Biotecnologia medica e medicina traslazionale dell’Università di Milano, del Laboratorio di prevenzione cardiovascolare dell’Istituto Mario Negri IRCCS di Milano e del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università dell’Insubria di Varese, – hanno messo a punto un algoritmo validato, efficace e replicabile, il Moli-sani Risk Score (MRS), in grado di misurare l’impatto combinato di nove fattori di rischio cardiovascolari modificabili sugli eventi cardiovascolari fatali o non. Lo studio, – finanziato dal Ministero della Salute e condotto nell’ambito del Progetto Clinical Network Big Data e Personalised Health, – è appena stato pubblicato su International Journal of Cardiology1 ed è uno dei primi studi a sviluppare un punteggio per i fattori di rischio cardiovascolari modificabili utilizzando dati ottenuti da una popolazione dell’Europa meridionale.
“Fare comunicazione per la salute significa scegliere la cultura della salute. Una ‘tecne’ che appartiene a tutti coloro che lavorano nella cura”. Così Tiziana Frittelli, Presidente nazionale di Federsanità e direttore generale dell’AO San Giovanni Addolorata, alla seconda edizione degli Stati Generali della Comunicazione per la Salute, Roma 13 settembre. “All’informazione/comunicazione finalizzata a una maggiore motivazione delle persone per la prevenzione, – conferma Lorenzo Menicanti, Presidente della Rete Cardiologica IRCCS, – la Rete è da sempre attenta, e contribuisce a sperimentare strumenti innovativi per migliorare l’empowerment delle persone rispetto alla cura della propria salute”.
Come funziona il grande progetto di Alleanza Contro il Cancro ACC, della Rete Cardiologica IRCCS, della Rete Neuroscienze e Riabilitazione e della Rete Pediatrica IDEA, con la Fondazione PoliMi, il Politecnico di Milano, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN e Reply. Presentata di recente a Genova, nell’ambito dei lavori dell’VIII edizione dell’Annual Meeting di Alleanza Contro il Cancro ACC, – la Rete indicata dal Ministero della Salute come coordinatore del progetto Health Big Data (HBD), – la docu-clip curata da Massimo Boni, responsabile comunicazione ACC e dello stesso progetto HBD, nella quale i partners del Progetto raccontano HBD in tutte le sue declinazioni.
Oggi, 29 settembre, si celebra la Giornata mondiale del cuore (World Heart Day), indetta ogni anno dalla World Heart Federation per informare e sensibilizzare tutti sull’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari, partendo da un tema diverso ogni anno. Il tema del 2023 è: “Usa il tuo cuore, conosci il tuo cuore”, perché si ama e si protegge veramente soltanto ciò che si conosce. E quanto più si conosce, tanto meglio si è in grado di prendersi cura.
È stato appena pubblicato sulla rivista internazionale Frontiers in Cardiovascular Medicine uno studio di popolazione, finanziato con fondi per la ricerca corrente della Rete Cardiologica nell’ambito del progetto di studio sulle manifestazioni cardiovascolari in Long COVID, per valutare gli esiti cardiovascolari post-acuti in 59.545 pazienti con COVID-19 della cosiddetta 1° ondata e 425.600 pazienti con COVID-19 della 2° e 3° ondata. Lo studio è il più ampio mai condotto in Italia per analizzare la prevalenza delle complicanze CV post-acute tra diversi focolai di COVID-19.
Il Consiglio Direttivo della Rete Cardiologica ha deliberato l’istituzione di due nuovi ruoli nell’ambito della sua governance. Il ruolo di Vice Presidente è stata affidata al Prof. Massimo Fini, Direttore scientifico dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma dal 2005. Il ruolo di Coordinatore scientifico è stato invece affidato al Prof. Gianfranco Parati, Direttore scientifico dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano.
È stato appena pubblicato su BMJ Open un articolo che descrive il razionale e il disegno sperimentale del progetto CV-PREVITAL (Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana), finanziato dal Ministero della Salute e realizzato attraverso la Rete Cardiologica degli IRCCS.
A oggi, il CV-PREVITAL coinvolge oltre 500 operatori, tra cui medici, infermieri, farmacisti, ricercatori, ingegneri, biostatistici, tecnici di laboratorio e altre figure professionali. Sono stati arruolate quasi 18.000 persone, realizzati circa un centinaio di contenuti educazionali di diversa tipologia, tra cui testi, video e audio, e inviati mediante App oltre 460.000 messaggi educational.
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Il Parlamento Europeo ha da poco dato il via libera al A.I. Act, la prima regolamentazione al mondo sull’intelligenza artificiale. Ma importanti elementi di riflessione restano aperti sotto il profilo medico-scientifico.
Nelle applicazioni A.I., qual è il “giusto” standard di evidenza per la validazione? Qual è il ragionevole bilanciamento tra innovazione, sicurezza ed efficacia? Per provare a rispondere occorre un itinerario di validazione clinica rigoroso o pragmatico.
Una riflessione dalla Lettura Magistrale del Prof. Gianfranco Gensini, Direttore Scientifico dell’IRCCS Multimedica, al I°Annual Meeting della Rete Cardiologica.
Big Data e Intelligenza Artificiale sono al centro della transizione digitale verso una Cardiologia stratificata. La medicina Predittiva, Preventiva, Partecipativa e Personalizzata (la medicina delle quattro “P”) può tendere alla medicina di Precisione (la quinta “P”) solo diventando capace di gestire insiemi un’ampia mole di dati relativi alla salute e alle malattie collegati a singoli pazienti. I Big Data, appunto.
Dalla Lettura Magistrale del Prof. Gianfranco Gensini, Direttore Scientifico dell’IRCCS Multimedica, al I°Annual Meeting della Rete Cardiologica.
Per dare visibilità al progetto della “Biobanca diffusa della Rete Cardiologica” (BBDCardio), – ovvero di realizzare un sistema unico, in cui campioni e dati costituiscano un vero e proprio “tesoro” a disposizione della ricerca, gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) della Rete Cardiologica si sono dati appuntamento il 24 e 25 maggio scorsi all’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS). L’approccio collaborativo che caratterizza questo progetto punta a favorire il progresso della ricerca, in linea con la mission degli IRCCS, di essere un ponte tra ricerca e assistenza clinica per ridurre il tempo necessario affinché gli avanzamenti scientifici arrivino il più presto possibile ai pazienti.
Un team di ricercatori di quattro IRCCS afferenti alla Rete Cardiologica, coordinato dal professor Carlo Gaetano del ICS Maugeri, con il contributo dell’Istituto CNR di Analisi dei sistemi e informatica “Antonio Ruberti”, ha scoperto un nuovo metodo per misurare l’età biologica del cuore. Lo studio rappresenta un passo avanti importante nella comprensione del processo di invecchiamento del cuore, e il modello matematico elaborato potrebbe avere implicazioni significative per la valutazione del rischio cardiaco e la personalizzazione dei trattamenti. delle malattie cardiache.
La partecipazione femminile su base volontaria al progetto CV-PREVITAL, al momento, è prossima al 60% del totale degli arruolati, e dunque inverte decisamente il trend riportato nella maggior parte degli studi clinici, che registrano in media < 40% di donne. Da un'analisi preliminare dei loro dati, volta a valutare il quadro cardiometabolico in funzione dell’obesità, risulta un trend di peggioramento della maggior parte dei fattori di rischio cardiovascolare. Una ragione valida per supportare interventi di prevenzione basati sulle modifiche allo stile di vita.
Alla data del 5 maggio 2023, sono 12.485 i soggetti partecipanti al Progetto CV-PREVITAL randomizzati, rispettivamente 6.806 al gruppo di intervento (App più usual care) e 6.039 al gruppo controllo (usual care). Il 58% dei soggetti arruolati è di genere femminile e l’età media è di circa 57 anni. A 11 mesi dall’arruolamento del primo partecipante, sono stati inviati dalla App circa 268.000 messaggi personalizzati, molti dei quali di natura educazionale.
Un nuovo decreto legislativo, “Riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico”, reca modifiche importanti alla disciplina degli IRCCS, Istituti di Ricovero a Carattere Scientifico, che era normata da uno specifico decreto legislativo (16 ottobre 2003, n. 288). Il decreto di riordino avrà senza dubbio un impatto non piccolo sul futuro degli IRCCS e dunque delle stesse Reti tematiche come la Rete Cardiologica.
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Evidenze recenti mostrano che uno stato socioeconomico basso, esperienze avverse nell’infanzia, un minore supporto sociale, una scarsa health literacy e un accesso limitato all’assistenza sanitaria sono fattori associati a un rischio cardiovascolare più elevato e a peggiori esiti di salute. In altre parole, i determinanti di salute influiscono sugli sforzi di prevenzione cardiovascolare.
È un problema generale di diritto alla salute. L’identificazione delle barriere che impediscono l’accesso ai programmi di prevenzione e di iniziative volte a colmare la disparità fra i cittadini sono dunque azioni necessarie per una prevenzione efficace.
Due pilastri essenziali della prevenzione primordiale riguardano l’abitudine a un’alimentazione corretta e quella a una regolare attività fisica. In tale ambito merita di essere sottolineato il fatto che, spesso, responsabili del sovrappeso e dell’obesità dei bambini sono la cattiva educazione alimentare e la scarsa attitudine all’attività fisica dei genitori.
Le principali Società scientifiche (in particolare l’ESC e l’ACC) si sono misurate con la sfida di “guidare” la pratica clinica verso la prevenzione in questi complicati ambiti del comportamento delle persone.
Mantenere basso il profilo di rischio individuale nel corso della vita, attraverso l’adozione precoce e il mantenimento nel tempo di un sano stile di vita è un obiettivo che può essere raggiunto in modo più efficace non limitandosi a ridurre i fattori di rischio già esistenti (prevenzione primaria), ma prevenendone lo sviluppo.Il fumo di sigaretta è un fattore di rischio maggiore per le patologie cardiovascolari, incluso lo stroke, e smettere di fumare riduce quel rischio in modo significativo.
Per ottimizzare la prevenzione cardiovascolare, una strategia importante consiste senz’altro nel promuovere la cultura della prevenzione primordiale, intesa come l’insieme delle attività volte a evitare lo sviluppo dei fattori di rischio predisponenti all’aterosclerosi e alle malattie cardiovascolari.
La realizzazione dell’applicazione di Mobile Health per il Progetto CV-PREVITAL, Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana, della Rete Cardiologica IRCCS è valsa alla società YouCo, Mobility Solution Provider, il Premio Mediastars XXVII Edizione nella sezione Social No Profit, e il riconoscimento “Special Star” in Direzione Creativa e in Graphic Design. Il premio Mediastars ha l’obiettivo di mettere in luce il valore della professionalità di chi contribuisce con il proprio apporto alla riuscita di un progetto di comunicazione.
Grazie alla “massa critica” rappresentata dagli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico che vi aderiscono, la Rete Cardiologica è in grado di agevolare e favorire ai più alti livelli la ricerca scientifica, tecnologica e digitale nell’ecosistema cardiovascolare integrato, sviluppando importanti progetti di ricerca di interesse pubblico, istituzionale e medico. Le attività realizzate nell’ambito di questi progetti stanno consentendo alle diverse Unità di Ricerca coinvolte di raggiungere gli obiettivi specifici di progetto e di pubblicare numerosi articoli scientifici, contribuendo così ad aumentare ulteriormente l’impact factor complessivo della Rete Cardiologica, che supera 17.000. Sul sito della Rete Cardiologica è possibile prendere visione delle fonti e degli abstract di una selezione di tali lavori scientifici.
Open innovation, Integrazione, Big Data analysis, Intelligenza artificiale, Interoperabilità, Endofenotipi, Digitale, Big Data, Ambiente, Valorizzazione dei giovani, Fare squadra. Sono queste alcune delle parole chiave che aiutano a caratterizzare il presente e il futuro della Rete Cardiologica.
Per cercare di ottenere elementi importanti per la stratificazione precoce del rischio nei pazienti con infarto con sopralivellamento del tratto ST (STEMI), la Rete Cardiologica supporta un importante studio interventistico, prospettico, multicentrico (vi partecipano cinque IRCCS: Ospedale San Raffaele, Centro Cardiologico Monzino, Multimedica, San Martino, Policlinico Gemelli). Si tratta dello studio CoPhyTeA (Coronary Physiology Testing in Acute Coronary Syndromes), p.i. il Prof. Paolo Camici, Direttore dell’Unità Strategica Scompenso Cardiaco Avanzato dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
Secondo la Food and Drug Administration USA, le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale hanno il potenziale per trasformare l’assistenza sanitaria derivando nuove e importanti intuizioni dalla grande quantità di dati generati nella pratica sanitaria quotidiana. L’intelligenza artificiale, già oggi, può non solo perfezionare il flusso di lavoro, ma anche ridimensionare i costi sanitari, riducendo i test non necessari e migliorando i risultati dei pazienti a lungo termine. Ne parla il Prof. Luigi Badano, Direttore Unità di diagnosi cardiovascolare integrata, Dipartimento di Cardiologia, dell’Istituto Auxologico Italiano IRCCS di Milano.
Le biobanche sono diventate sempre più necessarie alla conduzione della ricerca biomedica e hanno un ruolo primario nell’era della medicina di precisione. Uno specifico progetto ha portato alla realizzazione di una Biobanca Diffusa, contenente i campioni biologici degli studi della Rete Cardiologica.
La sintesi dello studio prospettico di coorte monocentrico, – finanziato con un contributo del Ministero della Salute italiano per i progetti di ricerca della Rete Cardiologica, – per valutare la presenza di sintomi durante la fase acuta dell’infezione da COVID-19 e l’associazione tra fattori correlati alla fase acuta della malattia e la presenza di sintomi residui dopo un anno o più a lungo dal ricovero.
Il l Long-COVID è la persistenza o lo sviluppo di nuovi sintomi 3 mesi dopo l’infezione iniziale. Varie condizioni sono state esplorate in studi con follow-up fino a un anno, ma pochissimi hanno guardato oltre. Una nuova pubblicazione riferisce ora i risultati di un recente studio prospettico di coorte, condotto dall’IRCCS Policlinico San Donato su 121 pazienti, ricoverati durante la fase acuta dell’infezione da COVID-19 e seguiti a distanza di anno o più dal ricovero.
L’esperienza della Regione Lazio con la chirurgia valvolare. Dalla metà del 2019, è possibile distinguere la tipologia di interventi (AVR e TAVI) effettuata e avere dati precisi su di essi, grazie a una collaborazione tra cardiochirurghi e cardiologi interventisti, e alla definizione di una modalità di registrazione aggiuntiva, un’integrazione del tracciato della scheda di dimissione ospedaliera (SDO XL-parametri clinici, indicatori aggiuntivi, che tengono conto di ulteriori fattori che possono avere un impatto sugli esiti misurati). Utilizzare il tracciato SDO a livello nazionale, integrato con una serie di informazioni cliniche, potrebbe rivelarsi molto utile ai fini decisionali.
Considerati gli interessanti risultati della prima tranche, lo studio OUTSTANDING ITALY (OUTcomes evaluation of current therapeutic STrategies for severe Aortic valve steNosis and the ageING population in ITALY) è stato di recente rifinanziato dal Ministero della Salute, permettendo alla Rete di avviare una nuova tranche, volto soprattutto a chiarire le differenze tra diverse Linee Guida internazionali sulle indicazioni per i pazienti più anziani.
CV-PREVITAL, Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana, è un grande progetto nazionale di mHealth in prevenzione primaria cardiovascolare, volto al miglioramento della salute e alla riduzione di costi sanitari, alla cui realizzazione cooperano 14 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), circa 200 medici di Medicina generale associati al consorzio Co.S. e 150 farmacie associate a Federfarma Lombardia. Al 24 febbraio 2023 (6 mesi dal “decollo”), risultano sottoposti a screening più di 20.000 soggetti, 8.543 dei quali già randomizzati, – rispettivamente 4.476 al gruppo di intervento (App più usual care) e 4.067 al gruppo controllo (usual care). Il 58% dei soggetti arruolati è di genere femminile e l’età media è di circa 56 anni.
La Rete Cardiologica IRCCS, che unisce Istituti diversi tra loro per caratteristiche, struttura e focalizzazione clinica, con differenti intensità di ricerca e cura, è un’importante opportunità per la ricerca cardiovascolare. Può promuovere il reciproco potenziamento della ricerca traslazionale degli IRCCS che ne fanno parte, nel rispetto delle singole specificità, con la condivisione di infrastrutture e tecnologie complesse per la ricerca, può favorire la messa in comune di conoscenze iper-specialistiche, stimolando la collaborazione fra ricercatori, soprattutto tra i più giovani, e può promuovere la formazione di giovani medici e ricercatori su medicina cardiovascolare e digitale.
All’inizio della pandemia COVID-19, si è osservato che i bambini sono meno colpiti rispetto agli adulti dall’infezione da SARS-COV-2, in gran parte con sintomi lievi, anche se notevolmente variabili: febbre, tosse, manifestazioni gastrointestinali, rash polimorfico, congiuntivite e cattiva alimentazione, soprattutto nei neonati. in Italia, l’ospedalizzazione di pazienti pediatrici per SARS-CoV2 non supera l’1,5% e la mortalità si è assestata intorno allo 0-0,02%.
Di questi pazienti ospedalizzati, uno studio retrospettivo1 – condotto in due Centri di riferimento pediatrici italiani (l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù IRCCS di Roma e l’Istituto Giannina Gaslini di Genova e coordinato dal Dott. Fabrizio Drago, Direttore UOC di Cardiologia e Aritmologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e pubblicato nel 2021 – ha valutato la presenza di un coinvolgimento cardiaco mediante ECG, Ecocardiografia e biomarcatori cardiaci.
L’e-Hospital è già oggi al centro di esperienze e studi scientifici in tutto il mondo, sotto l’impulso della pandemia da SARS-CoV2, con potenzialità che vanno al di là della semplice prenotazione online di visite ed esami specialistici, del monitoraggio in continuo del ritmo cardiaco (loop recorder). SWi tratta, piuttosto, di un’estensione di quella che oggi è la gestione a distanza dei pazienti in regime di ospedalizzazione domiciliare. Ne ha parlato in una breve intervista il Prof. Maurizio Volterrani, dell’IRCCS San Raffaele Pisana, afferente alla Rete Cardiologica IRCCS.
Il progetto “CV-PREVITAL, Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana”, è, si può davvero dire, “rivoluzionario”, perché coniuga un intervento di prevenzione primaria cardiovascolare sul territorio con uno studio scientifico randomizzato di efficacia di uno strumento digitale, realizzato su un campione molto vasto di popolazione.
L’aspetto più innovativo del progetto è il suo “cuore digitale”. Ne ha parlato, al primo annual Meeting della Rete Cardiologica, l’Ing. Luciana Autieri, dell’Istituto Auxologico Italiano IRCCS.
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Per la transizione alla medicina digitale personalizza nelle strutture biomediche occorre un catalizzatore: l’open innovation, un metodo con cui gestire al meglio i cambiamenti dirompenti nelle strutture biomediche, come sperimentato durante la trasformazione digitale e la pandemia di COVID-19.
Un recente paper, – primo firmatario Alfredo Cesario, open innovation manager nella Direzione Scientifica del Policlinico “A. Gemelli” e CEO di GDMH, – si è concentrato su come questo paradigma possa catalizzare il passaggio dalla medicina personalizzata a una medicina personalizzata digitale in un ospedale di ricerca di grandi volumi come la Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS.
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Un progetto di prevenzione primaria cardiovascolare ambizioso e importante come il CV-PREVITAL parte dalla ricerca dei grandi Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico a vocazione cardiologica, ma per avere successo deve radicarsi sul territorio.
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Il Working Group sulla neurocardiologia della Rete Cardiologica, coordinato dal Prof. Alfredo Costa, della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Nazionale Mondino, punta ad affrontare efficacemente la complessità delle relazioni tra cuore e cervello, tra patologie neurologiche e cardiocircolatorie, secondo un approccio multidisciplinare.
“A giudicare dalle basi poste lo scorso anno, il 2023 sarà un anno molto importante. Diversi fatti significativi dovrebbero infatti costituire altrettante condizioni favorevoli per la gestione dell’anno che è appena iniziato, anche se non dobbiamo neppure nasconderci le criticità”. Così Lorenzo Menicanti, Presidente della Rete Cardiologica, in una breve intervista-augurio d’inizio anno.
Buone Feste a tutti, con l’augurio di un 2023 ancora più ricco di conquiste scientifiche, nel miglior interesse dei pazienti e dei cittadini.
La Rete Cardiologica IRCCS è il più grande network di ricerca italiano in ambito cardiovascolare e unisce Istituti diversi tra loro per caratteristiche, struttura e focalizzazione clinica, con differenti intensità di ricerca e cura.
Il Working Group sulla cardio-oncologia della Rete Cardiologica, – coordinato dal Prof. Pietro Ameri, dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, – punta ad affrontare efficacemente la complessità dei problemi legati alle relazioni tra cuore e tumori.
Con l’inizio della pandemia da SARS-COV-2, si era ritenuto che i pazienti pediatrici fossero meno colpiti. Più di recente, tuttavia, sono stati riportati nella letteratura internazionale casi crescenti di sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), come complicanza rara ma grave del Covid -19. Delle sue specifiche manifestazioni cardiache e della dimensione del fenomeno, rispetto alle manifestazioni cardiovascolari in generale, ne ha parlato al Meeting della Rete Cardiologica di Roma il dottor Fabrizio Drago, FAIAC, Direttore UOC Cardiologia S. Paolo, Palidoro Santa Marinella e Aritmologia (Sincope Unit) Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, IRCCS, Roma, che ha condotto uno studio assieme all’Istituto Gaslini di Genova, già pubblicato sulla rivista Children, e un secondo attualmente in revisione su Journal of Biology.
Il Working Group di Imaging cardiovascolare della Rete cardiologica raccoglie un team di esperti del settore dell’Imaging e coinvolge tutti gli Istituti di ricerca a carattere scientifico che afferiscono alla Rete. Ne parla in una breve intervista il coordinatore, Dr. Gianluca Pontone, Direttore del Dip. Cardiologia peri-operatoria e Imaging del Centro Cardiologico Monzino.
Nonostante il vasto impatto clinico del Long-COVID, le conoscenze sulla sua frequenza e volume, lo spettro di caratteristiche cliniche con cui si manifesta, gli strumenti ottimali per la sua valutazione e diagnosi sono ancora largamente incompleti. Al Meeting di Roma la Dr.ssa Flavia Pricci, del Dipartimento Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità, presentando il progetto di ricerca del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della Salute, capofila l’Istituto Superiore di Sanità, che ha coinvolto la Rete Cardiologica insieme a tre Regioni (Toscana, Puglia e Friuli) e ad altri enti e associazioni per incrementare le conoscenze e uniformare l’approccio al trattamento del Long-COVID a livello nazionale.
La pandemia da COVID-19 ha colto tutti di sorpresa e ha richiesto uno sforzo particolare anche su tematiche che non sono quelle di stretta pertinenza dei singoli Istituti a vocazione cardiovascolare che afferiscono alla Rete Cardiologica. La Rete ha dunque messo in atto un importante programma di ricerca per cercare di capire che cosa accade all’apparato cardiovascolare di un paziente durante e dopo l’infezione da nuovo Coronavirus.
Ne ha parlato, al Meeting di Roma, il P.I. dello studio, Prof. Gianfranco Parati, Direttore scientifico dell’Istituto Auxologico IRCCS, sottolineando come lo studio rappresenti un esempio di come la Rete possa offrire un servizio al Paese, e anche la dimostrazione della centralità dei dati e dell’importanza di una piattaforma centralizzata per la loro gestione e analisi.
Le canalopatie cardiache sono caratterizzate da un’estrema eterogeneità genetica e il processo di interpretazione delle varianti genetiche sta diventando un grosso problema clinico. Per affrontare efficacemente questo problema, il Working Group sulle canalopatie ereditarie della Rete Cardiologica, – coordinato dalla Prof. Silvia G. Priori, dell’ICS Maugeri, – punta a stabilire una piattaforma collaborativa tra gli IRCCS della Rete che consenta l’annotazione delle varianti genetiche secondo un insieme standardizzato di regole.
Il Working Group dedicato alle Cardiomiopatie eredofamiliari della Rete Cardiologica, – Coordinatore Prof. Eloisa Arbustini, della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, – si propone di implementare percorsi clinici e genetici condivisi per la diagnosi di precisione (fenotipo e causa) delle cardiomiopatie ereditarie, la creazione di gruppi omogenei di cardiomiopatie causate da mutazioni in stessi geni, lo sviluppo di una ricerca clinica e di laboratorio in vivo e in vitro che spieghi i meccanismi della malattia, con l’obiettivo ultimo di promuovere la Ricerca & Sviluppo su nuovi trattamenti target malattia-specifici.
Lo studio OUTSTANDING ITALY della Rete Cardiologica punta a valutare l’outcome in termini di qualità della vita delle attuali strategie terapeutiche per il trattamento della stenosi severa della valvola aortica nella popolazione anziana in Italia, confrontando gli outcome della chirurgia tradizionale e della TAVI in termini di qualità della vita. Ne ha parlato, al Meeting di Roma della Rete, il Dottor Marco Ranucci, Responsabile dell’Unità di Anestesia e terapia intensiva cardiovascolare dell’IRCCS Policlinico San Donato e principal investigator dello studio.
Il prof. Claudio Tondo, Responsabile dell’Unità Operativa di Artimologia del Centro Cardiologico Monzino, è il coordinatore del Working Group della Rete Cardiologica sulla fibrillazione atriale nato con lo scopo di migliorare l’outcome sul lungo termine dei pazienti affetti da questa aritmia molto diffusa.
Uno dei protagonisti del New imaging nell’ambito del setting clinico della cardiopatia Ischemica (e in qualche modo l’ultima arrivata nel settore della diagnostica) è la tomografia computerizzata, che ha visto un crescendo di evidenze e di indicazioni, contribuendo a cambiare radicalmente l’approccio alla patologia coronarica. Ne ha parlato al Meeting di Roma il dottor Gianluca Pontone, Direttore del Dipartimento di Cardiologia perioperativa e Imaging cardiovascolare e dell’Unità di Cardiologia dello sport del Centro Cardiologico Monzino IRCCS.
Nell’ambito del progetto Health Big Data, l’unità operativa del Politecnico di Milano ha messo a punto un addendum progettuale allo studio VavirimS, approvato dal comitato etico del centro clinico capofila dello studio e in via di approvazione dai comitati etici degli altri IRCCS partecipanti. Ne ha parlato, al Meeting di Roma della Rete Cardiologica, l’Ingegner Francesca Ieva, MOX Lab, Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano.
Pubblicato su “International Journal of Cardiology” lo studio multicentrico prospettico “VavirimS” della Rete Cardiologica, per valutare il significato prognostico della risonanza magnetica cardiaca eseguita a 30 giorni e a 6 mesi da uno STEMI.
L’infarto del miocardio rimane la causa principale di morbilità e mortalità in assoluto (la mortalità un anno dopo un infarto è del 12% in fase acuta e a 30 giorni è dell’8%. Parliamo di decine di migliaia di decessi.
Ecco perché, oltre allo studio VavirimS, la Rete Cardiologica, con l’ausilio della sua Piattaforma Dati sta portando avanti anche un altro importante studio sull’infarto con sopralivellamento del tratto ST. Si tratta dello studio CoPhyTeA (Coronary Physiology Testing in Acute Coronary Syndromes) e ne ha riferito il Prof. Paolo Camici dell’Ospedale San Raffaele IRCCS in occasione della sessione tematica sugli health big data del Meeting della Rete.
Nell’ambito della sessione tematica sugli health big data del Meeting della Rete Cardiologica, sono stati presentati dal Prof. Paolo Camici dell’Ospedale San Raffaele IRCCS due importanti studi sull’infarto del miocardio, finanziati dalla Rete Cardiologica (al quale hanno contribuito 11 IRCCS per la raccolta e l’analisi dei dati), lo Studio VavirimS e lo Studio CoPhyTeA.
L’arruolamento dello studio CV-PREVITAL, primo studio italiano di prevenzione digitale, finanziato dal Ministero della Salute e coordinato dalla Rete Cardiovascolare, partito a luglio, sta procedendo speditamente. Ne ha riferito, nella sua relazione al 1° Annual Meeting della Rete Cardiologica, il Prof. Damiano Baldassarre, responsabile dell’Unità di Ricerca Studio della morfologia e della funzione arteriosa del Centro Cardiologico Monzino, co-principal investigator dello studio.
Dieci studi scientifici attivi (dal progetto CV-PREVITAL allo studio VaVirimS), con oltre 15.000 pazienti arruolati e un totale di più di 230 schede per la raccolta dati, con oltre 4300 variabili e un minimum dataset iniziale di 174 variabili. Sono questi i numeri della grande piattaforma dati della Rete Cardiologica. Nella sua relazione al 1° Annual Meeting della Rete Cardiologica, ne ha parlato diffusamente l’Ing. Andrea Stoppini, del Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica.
“Health Big Data” è un grande progetto nazionale finanziato dal MEF e sostenuto dal Ministero della Salute, che coinvolge ben quattro Reti di IRCCS inclusa la Rete Cardiologica. Obiettivo: creare una piattaforma tecnologica per la gestione, raccolta, condivisione e analisi di dati clinici e scientifici, che permetterà di studiare meglio le singole patologie e individuarne la cura. Se ne è parlato diffusamente al I Annual Meeting della Rete Cardiologica.
La Rete Cardiologica è un grande network di IRCCS (Istituto di Ricerca a Carattere e Cura a Carattere Scientifico) a vocazione cardiologica, tutti con diverse intensità di ricerca e cura e peculiari specificità.
La Rete Cardiologica da tempo sta perseguendo con estremo entusiasmo e determinazione una strategia di Biobanca Diffusa, destinata in prima istanza agli IRCCS afferenti alla Rete. Nel corso del I Annual Meeting della Rete Cardiologica che si è tenuto a Roma il 28 settembre 2022, la Prof.ssa Maria Benedetta Donati, dell’IRCCS Neuromed, ha spiegato perché.
A conclusione del I° Annual Meeting della Rete Cardiologica IRCCS, una tavola rotonda tra esperti ha cercato di esprimere una sintesi della giornata e soprattutto del ruolo della Rete Cardiologica, anche come stimolo alle azioni future. Tenendo conto del valore aggiunto della Rete, un’entità unica nel panorama cardiovascolare, grazie a una massa critica scientifica senza precedenti nel nostro paese.
Dalle nuove terapie alla Medicina stratificata: il futuro della Cardiologia nella seconda parte della Lettura Magistrale denuta dal Prof. Filippo Crea, – Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Toraciche e della Scuola di Specializzazione in Cardiologia del Policlinico “A Gemelli” IRCCS (afferente alla Rete Cardiovascolare), – al I Annual Meeting della Rete Cardiologica.
Prima parte della sintesi della Lettura Magistrale sul tema: “Direzioni future nella ricerca cardiovascolare”, tenuta al I Annual Meeting della Rete Cardiologica, – che si è svolto a Roma il 28 settembre 2022 presso l’Università Cattolica, – dal Prof. Filippo Crea, Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Toraciche e della Scuola di Specializzazione in Cardiologia del Policlinico “A Gemelli” IRCCS, afferente alla Rete Cardiovascolare.
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Il Prof. Paolo Cosentino terrà una Lettura Magistrale al I Annual Meeting della Rete Cardiologica – che si tiene a Roma il 28 settembre 2022 presso l’Università Cattolica, – sul tema: Gli IRCCS nel Sistema Ricerca.
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È possibile migliorare la prevenzione cardiovascolare con uno strumento digitale (una APP per smartphone), che “prenda per mano” le persone che la utilizzeranno nel loro percorso di prevenzione? È quanto cercheranno di capire i ricercatori del progetto CV-PREVITAL di Rete Cardiologica.
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In occasione della Giornata Mondiale per il Cuore 2022, la Rete Cardiologica promuove il suo primo congresso nazionale. Scopri di più:
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Avviso per la selezione di una figura di Research Nurse, da assumere tramite contratto a tempo determinato presso l’IRCCS MultiMedica.
Si è tenuto il 9 novembre 2021 presso il Presidio Ospedaliero di Sesto San Giovanni (Milano) il Convegno “Big Data, Good Data, Smart Data nella ricerca e nella pratica cardiovascolare” organizzato dall’IRCCS MultiMedica. L’evento si può ancora seguire da remoto, in modalità asincrona fino all’11 maggio.
La Rete Cardiologica ha avviato un progetto per la creazione di una Biobanca Diffusa, che possa garantire la disponibilità di materiale biologico per uso di ricerca, accuratamente raccolto e conservato secondo procedure operative condivise. Al materiale biologico conservato nella Biobanca Diffusa saranno associati dati clinico-patologici-strumentali completi. Una preziosa risorsa per tutti gli IRCCS associati, utilizzabile per progetti condivisi, favorendo così l’avanzamento delle conoscenze in ambito cardiovascolare.
Sarà presentata il 4 aprile al Ministero della Salute, da parte della Rete Cardiologica (la Rete italiana degli IRCCS a vocazione cardiologica), l’infrastruttura tecnologica (APP e piattaforma dati) del più grande studio di prevenzione primaria cardiovascolare mai condotto in Italia, rivoluzionario progetto per validare scientificamente un modello innovativo di prevenzione primaria cardiovascolare in un campione molto ampio (nel complesso, i partecipanti allo studio saranno ben 80.000) e in condizioni di vita reale. Per dimostrare che la prevenzione può anche essere più facile di quanto immaginiamo.