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COME CV-PREVITAL CAMBIA IL MODO DI CONCEPIRE LA PREVENZIONE

Dal I°Annual Meeting della Rete Cardiologica, Roma, 28 settembre 2022.

Il Progetto CV-PREVITAL comprende l’implementazione di un modello innovativo di prevenzione primaria cardiovascolare e la sua validazione in un campione molto ampio di soggetti (80.000 persone coinvolte) e in condizioni di “real life”. In questa importante operazione, – che è anche uno studio scientifico, – sono coinvolti gli IRCCS, i medici di Medicina Generale del Consorzio di Sanità Co.S, i farmacisti del territorio, abituati a operare in ambiti separati e con finalità, competenze e caratteristiche diverse e peculiari.

Ne ha parlato al Meeting di Roma della Rete Cardiologica, il dottor Marco Visconti, Responsabile del Consorzio Sanità Co.S per il Progetto CV-PREVITAL. Il Consorzio Sanità (Co.S.) è un consorzio nazionale di Cooperative di medici di Medicina Generale, impegnate da 25 anni a fornire ai medici associati beni e servizi utili per l’esercizio della professione.

Con il Progetto CV-PREVITAL, per la prima volta, è stato possibile associare in una sinergia operativa   differenti tipologie di operatori, – medici specialisti degli IRCCS, medici di famiglia, e farmacie del territorio, – che invece di essere divisive sono state valorizzate e rese complementari.

Molto schematicamente, i medici di famiglia sono, infatti, chiamati a erogare un’assistenza continuativa nel tempo laddove i medici specialisti degli IRCCS generalmente gestiscono singoli episodi di diagnosi-cura e il relativo follow up a termine; i medici del territorio prendono in carico la cronicità dove gli specialisti degli IRCCS sono più focalizzati sulla malattia; gli ambulatori dei medici di famiglia hanno sempre scarse dotazioni diagnostiche, al contrario degli IRCCS che dispongono di molteplici e spesso sofisticate dotazioni diagnostiche.

 

La “rivoluzione” del CV-PREVITAL nella prevenzione cardiovascolare

Fino ieri, nella Medicina di base, la prevenzione primaria è consistita in interventi destinati a ostacolare l’insorgenza delle malattie nella popolazione, combattendone cause e fattori predisponenti, con campagne di educazione alla salute e ai corretti stili di vita e interventi proattivi mirati all’individuazione e alla correzione di quelle situazioni e di quei fattori di rischio modificabili che predispongono alla malattia. Si trattava perlopiù di attività a termine, svolte con scarsa coordinazione.

Con CV-PREVITAL, si può dire che sia stato messo in moto un vero “processo osmotico”, totalmente innovativo.

Da un lato, gli IRCCS affrontano il tema della prevenzione primaria in un’ottica nuova e nella vita di tutti i giorni dei cittadini (e non dei pazienti). Non si limitano dunque a sponsorizzare momenti episodici focalizzati sulla singola malattia, ma con la App integrata nel Progetto si rivolgono direttamente alle persone “sane” (e non solo con chi si rivolge ai loro ambulatori/reparti con una diagnosi presunta se non già accertata),  confrontandosi con la loro complessità non solo sanitaria ma anche socio-economica (una caratteristica questa che sarebbe tipica dei medici di base).

Dall’altro lato, i medici del territorio non si limitano alla rilevazione precoce dei fattori di rischio e alla conseguente attività di counselling, ma si trovano integrati come attivatori (prima) e come parte attiva (poi) del percorso di presa in carico diagnostico e terapeutico (che sarebbe una caratteristica generalmente tipica degli IRCCS).

Dal canto suo, l’assistito, attraverso gli strumenti innovativi di mHealth rappresentati dalla App, partecipa consapevolmente e attivamente al percorso di consapevolezza, restando sempre collegato con il proprio medico e con gli specialisti di riferimento.

In definitiva, ciò che si sta realizzando con il Progetto CV-PREVITAL è una collaborazione efficace e vincente tra gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e la Medicina del territorio. E sembra che funzioni!

 


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