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COME RISPONDERE AL LONG-COVID: UN PROGETTO NAZIONALE A CUI HA PARTECIPATO LA RETE CARDIOLOGICA

Secondo recenti rassegne, fino al 45% di chi sopravvive a un’infezione da Sars-CoV-2 ha esperienza di almeno un sintomo non risolto dopo 3 mesi, con una prevalenza più alta in chi è stato ricoverato.
Diversi aspetti del fenomeno Long-CoViD sono stati valutati in un importante progetto iniziato nel dicembre 2021 e recentemente concluso, dal titolo “Analisi e strategie di risposta agli effetti a lungo termine dell’infezione CoViD-19 (Long-CoViD)”, supportato del Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità
I risultati sono stati presentati di recente a Roma in un convegno organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS.

Pubblicato il: 13/06/2024
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VERY LONG COVID: PERSISTENZA DEI SINTOMI DOPO 12-18 MESI DALL’INSORGENZA DELL’INFEZIONE E DEL RICOVERO

La sintesi dello studio prospettico di coorte monocentrico, – finanziato con un contributo del Ministero della Salute italiano per i progetti di ricerca della Rete Cardiologica, – per valutare la presenza di sintomi durante la fase acuta dell’infezione da COVID-19 e l’associazione tra fattori correlati alla fase acuta della malattia e la presenza di sintomi residui dopo un anno o più a lungo dal ricovero.

Pubblicato il: 14/03/2023
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LONG COVID: PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE SUGLI STUDI DELLA RETE CARDIOLOGICA

Il l Long-COVID è la persistenza o lo sviluppo di nuovi sintomi 3 mesi dopo l’infezione iniziale. Varie condizioni sono state esplorate in studi con follow-up fino a un anno, ma pochissimi hanno guardato oltre. Una nuova pubblicazione riferisce ora i risultati di un recente studio prospettico di coorte, condotto dall’IRCCS Policlinico San Donato su 121 pazienti, ricoverati durante la fase acuta dell’infezione da COVID-19 e seguiti a distanza di anno o più dal ricovero.

Pubblicato il: 10/03/2023
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IL PIÙ GRANDE NETWORK DI RICERCA ITALIANO IN AMBITO CARDIOVASCOLARE

La Rete Cardiologica IRCCS, che unisce Istituti diversi tra loro per caratteristiche, struttura e focalizzazione clinica, con differenti intensità di ricerca e cura, è un’importante opportunità per la ricerca cardiovascolare. Può promuovere il reciproco potenziamento della ricerca traslazionale degli IRCCS che ne fanno parte, nel rispetto delle singole specificità, con la condivisione di infrastrutture e tecnologie complesse per la ricerca, può favorire la messa in comune di conoscenze iper-specialistiche, stimolando la collaborazione fra ricercatori, soprattutto tra i più giovani, e può promuovere la formazione di giovani medici e ricercatori su medicina cardiovascolare e digitale.

Pubblicato il: 24/02/2023
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COINVOLGIMENTO CARDIACO E OUTCOME A LUNGO TERMINE NEI BAMBINI CON INFEZIONE DA COVID-19 CON E SENZA MIS-C

All’inizio della pandemia COVID-19, si è osservato che i bambini sono meno colpiti rispetto agli adulti dall’infezione da SARS-COV-2, in gran parte con sintomi lievi, anche se notevolmente variabili: febbre, tosse, manifestazioni gastrointestinali, rash polimorfico, congiuntivite e cattiva alimentazione, soprattutto nei neonati. in Italia, l’ospedalizzazione di pazienti pediatrici per SARS-CoV2 non supera l’1,5% e la mortalità si è assestata intorno allo 0-0,02%.

Di questi pazienti ospedalizzati, uno studio retrospettivo1 – condotto in due Centri di riferimento pediatrici italiani (l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù IRCCS di Roma e l’Istituto Giannina Gaslini di Genova e coordinato dal Dott. Fabrizio Drago, Direttore UOC di Cardiologia e Aritmologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e pubblicato nel 2021 – ha valutato la presenza di un coinvolgimento cardiaco mediante ECG, Ecocardiografia e biomarcatori cardiaci.

Pubblicato il: 21/02/2023
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BIOBANCA DIFFUSA: COINVOLTI TUTTI I PROGETTI TARGATI RETE CARDIOLOGICA

Uno dei più importanti progetti di Rete Cardiologica ha portato alla realizzazione di una biobanca diffusa, contenente i campioni biologici degli studi di Rete. Lo sviluppo della piattaforma dovrà garantire la messa in rete di esperienze di biobanking diverse, ma accomunate dall’interesse per le malattie cardiovascolari, con evidente vantaggio per i programmi di prevenzione cardiovascolare, […]

Pubblicato il: 03/02/2023
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LONG COVID IN PEDIATRIA: LE MANIFESTAZIONI CARDIOVASCOLARI E L’IMPATTO DELLA MIS-C

Con l’inizio della pandemia da SARS-COV-2, si era ritenuto che i pazienti pediatrici fossero meno colpiti. Più di recente, tuttavia, sono stati riportati nella letteratura internazionale casi crescenti di sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), come complicanza rara ma grave del Covid -19. Delle sue specifiche manifestazioni cardiache e della dimensione del fenomeno, rispetto alle manifestazioni cardiovascolari in generale, ne ha parlato al Meeting della Rete Cardiologica di Roma il dottor Fabrizio Drago, FAIAC, Direttore UOC Cardiologia S. Paolo, Palidoro Santa Marinella e Aritmologia (Sincope Unit) Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, IRCCS, Roma, che ha condotto uno studio assieme all’Istituto Gaslini di Genova, già pubblicato sulla rivista Children, e un secondo attualmente in revisione su Journal of Biology.

Pubblicato il: 20/12/2022
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IL LONG COVID: UNA NUOVA PANDEMIA?

Nonostante il vasto impatto clinico del Long-COVID, le conoscenze sulla sua frequenza e volume, lo spettro di caratteristiche cliniche con cui si manifesta, gli strumenti ottimali per la sua valutazione e diagnosi sono ancora largamente incompleti. Al Meeting di Roma la Dr.ssa Flavia Pricci, del Dipartimento Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità, presentando il progetto di ricerca del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della Salute, capofila l’Istituto Superiore di Sanità, che ha coinvolto la Rete Cardiologica insieme a tre Regioni (Toscana, Puglia e Friuli) e ad altri enti e associazioni per incrementare le conoscenze e uniformare l’approccio al trattamento del Long-COVID a livello nazionale.

Pubblicato il: 13/12/2022
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